Da giugno 2018 i negozi a Medjugorje, nei giorni festivi, potranno rimanere aperti, al massimo, fino alle ore 18.00, pena una sanzione molto salata.
Girava voce tra i pellegrini, che questa disposizione dell’amministrazione comunale, fosse dettata per favorire la partecipazione alla Santa Messa, dei commessi che lavorano nei negozi della cittadina. Se questa notizia fosse stata vera, poteva essere una bella presa di posizione da parte del Sindaco; una decisione di fede a difesa lavoratori cristiani! Ma la verità è un’altra.
La chiusura alle ore 18.00, è più semplicemente una disposizione di legge, valida nell’intero territorio della Bosnia ed Erzegovina; con essa si è voluto regolamentare l’orario di apertura delle attività commerciali, sia nei giorni festivi che in quelli feriali.
Tutto qui! É una decisione del Governo centrale. Quanto ai giorni feriali, i negozi non potranno restare aperti dopo le 23.00. Il diritto, per i commessi cristiani, ad andare a Messa non c’entrava assolutamente nulla.
La questione degli orari di apertura dei negozi a Medjugorje, mi ha riportato alla mente la storia del negozietto “Charlie”. Ne aveva parlato, spendendo delle belle parole su questo piccolo esercizio commerciale di oggetti religiosi, un caro amico, che guida, da molti anni, gruppi di pellegrini a Medjugorje.
Cosi scriveva tre anni fa:
“Un piccolo negozio, con una piccola scritta: “Charlie”. Poco appariscente, con poco spazio. Nei giorni feriali, alla sera, è già chiuso. È chiuso completamente di domenica e tutti i giorni festivi.
Ma perché? Ma dove vanno? Come fanno a mantenersi, visto che ci lavorano 4 padri di famiglia. Ci sono 4 famiglie che dipendono dai loro guadagni.
Charlie, è il nome del negozio, ma Sebastiano, di 78 anni, è il titolare, che l’ha aperto tanti anni fa. I suoi 3 figli lavorano lì, ed anche loro hanno la loro famiglia, con numerosi figli. Nicola e Ivan ne hanno 6 ciascuno, il terzo fratello è Giuseppe.
Vien da dire che guadagnano talmente tanto, per permettersi il lusso di chiudere così presto; eppure non è così, perché i loro prezzi sono più bassi degli altri, e al termine di ogni acquisto, regalano sempre una corona, una medaglietta, un santino.
Dove vanno? Vanno a Messa! Sì, se non ci credete, provate a seguirli e vedrete dove vanno. Oppure fate come me, che 3 settimane fa ho chiesto a Ivan, il più vecchio dei tre, perché chiudeva cosi presto e dove andava. I suoi occhi si sono illuminati, e ha iniziato a parlarmi della bellezza della Messa, del grande valore. “Cosa serve fare soldi? Un giorno non porterai nulla con te.” Cosi mi diceva Ivan, con tanto entusiasmo.