IL SERPENTE INFERNALE: come abbatterlo… a suon di Rosario!

Invocazione. – Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

Se è necessaria la protezione della Ma­donna per vincere le attrattive del mon­do e superare le lotte dure ed insistenti del corpo, molto più si richiede per lot­tare contro il demonio, che è il più astu­to dei nostri nemici. Cacciato dal Paradi­so, perdette l’amicizia di Dio, ma conser­vò l’intelligenza,- che è di gran lunga su­periore a quella umana; divorato dal­l’odio verso Dio che l’ha punito, arde di gelosia verso la creatura umana, destinata all’eterna felicità. Mette in atto la sua malvagità, adoperando ogni insidia per indurre al peccato, per non fare riacqui­stare la Grazia di Dio e lasciar morire nell’impenitenza.

La Santa Chiesa, che conosce ciò, ha messo nelle preghiere liturgiche questa invocazione: «Ab insidiis diaboli, libera nos Domine! » Liberaci, o Signore, dal­le insidie del diavolo!

La Sacra Scrittura ci presenta il nemi­co infernale come un leone inferocito: « Fratelli, siate sobri e state vigilanti, perché il vostro nemico, il diavolo, come un leone ruggente va in giro cercando qualcuno per divorarlo; resistetegli re­stando forti nella fede! » (San Pietro I, V, 8-9).

Sotto forma di serpente, Satana ten­tò Adamo ed Eva e riuscì vittorioso. Per ingannarli, si servi di una menzogna: « Se mangerete di questo frutto, diverre­te simili a Dio! » (Genesi, III, 5). In real­tà il demonio è il padre della menzogna e ci vuole accortezza per non cadere nei suoi lacci.

Il demonio tenta tutti, anche i buo­ni, anzi specialmente costoro. È utile co­noscere le sue insidie per liberarsene.

Medjugorje
Medjugorje

Si contenta di ottenere poco da un’ani­ma; poi domanda di più, la porta sul­l’orlo del precipizio, dà un assalto più forte… e l’anima cade in peccato mor­tale.

Dice: Pecca! Dopo ti confesserai!… Dio è misericordioso!… Nessuno ti vede!… Quanti peccano più di te! … Nell’ultimo periodo della vita ti darai sul serio a Dio; ora pensa a godere!

Rallenta o taglia i canali, per i quali all’anima viene la forza: Confessioni e Comunioni rare … senza frutto; preghie­ra ridotta o del tutto omessa; noia della meditazione e della buona lettura; tra­scuratezza nell’esame di coscienza … Più diminuisce la forza dell’anima e più au­menta quella del demonio.

Negli assalti non si stanca; tenta da solo; se non riesce, chiama altri sette demoni peggiori di lui e riprende la lotta. Conosce il temperamento ed il lato debole della vita spirituale di ognuno. Sa che il corpo è inclinato al male e ne so­billa le passioni, prima con i pensieri e le immaginazioni e poi con i desideri e gli atti cattivi. Insensibilmente porta l’a­nima nella pericolosa occasione, dicendo: In questo sguardo, in questa libertà, in quest’incontro … non c’è niente di male, al massimo c’è la venialità… – Al momento opportuno intensifica l’assalto ed ecco la rovina di quell’anima.

Satana cerca di trionfare attaccando il cuore; quando riesce a legare con affet­ti peccaminosi, facilmente canta vittoria.

Chi può darci gli aiuti contro le in­sidie del demonio? Maria! Dio disse al serpente infernale: « Una Donna schiac­cerà il tuo capo! » (Genesi, III, 15). La Madonna è il terrore dell’inferno. Satana la teme e la odia, prima di tutto perché ha cooperato alla Redenzione ed inoltre perché può salvare coloro che a Lei ri­corrono.

Come il bambino atterrito alla vista di un serpente, chiama gridando la mam­ma, così noi nelle tentazioni, chiamiamo Maria, che di certo verrà in aiuto. Pren­diamo la Corona del Rosario, baciamola con fede, protestiamo voler morire anzi­ché cedere all’insidia del nemico.

E’ anche molto potente ed efficace questa invocazione, quando il demonio assale: Scenda, Signore, il tuo Sangue so­pra di me per fortificarmi e sul demonio per abbatterlo! – Si ripeta attentamen­te finché dura la tentazione e se ne vedrà la grande efficacia.

Esempio
San Giovanni Bosco ebbe una visio­ne, che poi raccontò ai suoi giovani. Vide in un prato un serpentaccio, lun­go sette o otto metri e di una grossezza straordinaria. Inorridì a tale vista e vo­leva fuggire; ma un personaggio miste­rioso, che soleva guidarlo nelle visioni, gli disse: Non fugga; venga qui ed os­servi! –

Andò la guida a prendere una corda e disse a Don Bosco: Tenga questa corda per un capo, ma strettamente. – Egli poi passò dall’altra parte del serpente, sollevò la corda e con questa diede una sferzata sulla schiena della bestiaccia. Il serpente fece un salto, volgendo la testa per mordere, ma s’impiglio di più. I capi della corda furono poi legati ad un albero e ad una inferriata. Frattanto il serpente si dimenava e dava tali colpi in terra con la testa e con le spire, che lacerava le sue carni. Così continuò finché morì e ri­mase solo lo scheletro.

Il personaggio misterioso raccolse la corda, ne fece un gomitolo e la pose in una cassetta; dopo riaprì la cassetta ed invitò Don Bosco a guardare. La corda si era disposta in modo da formare le parole « Ave Maria ». – Veda, gli disse, il serpente raffigura il demonio e la cor­da 1’Ave Maria o piuttosto raffigura il Rosario, che è una continuazione di Ave

Maria. Con questa preghiera si possono battere, vincere e distruggere tutti i de­moni dell’inferno. –

Fioretto
– Allontanare subito dalla mente i pensieri non buoni, che il demo­nio suole suscitare.

Giaculatoria
– O Gesù, per la tua coronazione di spine, perdona i miei pec­cati di pensiero!