FATIMA
Fatima. Nella terza apparizione della Beata Vergine, 13 giugno 1917, a Francesco, Giacinta e Lucia, i tre pastorelli di Cova di Iria, (i primi due fatti santi il 13 ottobre 2000 da Papa Giovanni Paolo II) sono stati testimoni della reale esistenza dell’inferno… Racconta la veggente Lucia e tutt’ora vivente… “Dicendo queste ultime parole, la Signora aprì le mani, come aveva fatto durante i due mesi precedenti. La luce proveniente da esse sembrava penetrare la terra e vedemmo un mare di fuoco. Immersi in questo fuoco c’erano demoni e anime che sembravano tizzoni trasparenti, alcuni neri o bronzei, in forme umane, portate intorno dalle fiamme che uscivano da essi assieme a nuvole di fumo. Essi cadevano da tutte le parti, proprio come le scintille cadono dai grandi fuochi, leggere, oscillanti, tra grida di dolore e di disperazione, che ci atterrirono fino a farci tremare di paura. (Deve essere stata questa vista che mi fece gridare; la gente infatti dice di avermi sentita dare un grido). I demoni potevano essere distinti dalla loro somiglianza a orribili ripugnanti e sconosciuti animali, incandescenti come carboni accesi. Atterriti e come per supplicare aiuto, alzammo gli occhi verso Nostra Signora, la quale ci disse con gentilezza, ma anche con tristezza: “Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Al fine di salvarli Dio desidera di stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato””…
Lucia, Francesco e Giacinta
MEDJUGORJE
Nel 1981, i veggenti abitavano tutti nello stesso quartiere di Bijakovici, ai piedi del Podbrdo. Un pomeriggio Jakov e sua cugina Vicka erano sfuggiti alla sorveglianza generale con uno dei loro trucchi, tornavano da Citluk e decisero di andare nella casa dove Jakov abitava con sua mamma, perché avevano fame. La mamma di Jakov, Jaka, era estremamente povera e tutti e due vivevano in due minuscole stanze, senza acqua corrente, nella scomodità caratteristica del Medjugorje antecedente le apparizioni della Madonna. Vicka e Jakov sono arrivati a casa senza fiato e hanno detto a Jaka che avevano fame. Poi si sono messi in un altro angolo per parlare insieme, mentre Jaka preparava loro un piccolo spuntino frugale: dopo dieci minuti li chiama… nessuna risposta! Erano esattamente le 15,20. Jaka entra nell’altra stanza… nessuno! Il sangue le monta alla testa, perché era impossibile che fossero usciti senza che li avesse visti passare. Ha un bel ripensare a ogni minuto passato dopo il loro arrivo, non serve a niente, è incomprensibile… dovrebbero essere là! D’altra parte li aveva sentiti parlare poco tempo prima. Un abisso di angoscia l’afferra. La milizia… ma no, come avrebbe potuto prenderli senza passare dalla cucina? Esce spaventata e trova la mamma di Ivan che scende per il sentiero.– Non hai visto Jakov e Vicka?– No! –
Sale per il sentiero e interroga gli altri vicini, arriva fino ai genitori di Vicka. – No… – risponde Zlata, la mamma di Vicka, scuotendo la testa. Subito si spande la voce che Jakov e Vicka sono spariti e i cuori si serrano per l’angoscia perché gli abitanti di Bijakovici considerano i veggenti come loro figli, come la pupilla dei loro occhi. Passano i minuti, i ragazzi si sono letteralmente volatilizzati; la madre di Vikia è categorica: non sono passati da qui. D’altra parte non li ha visti nessuno. Jaka rientra a casa sua disperata; gira e rigira per la cucina, poi torna nella camera vuota, là dove erano ultimamente, nell’assurda speranza di ritrovarli, di risvegliarsi dall’incubo. Ma non c’è nessuno! Rimuove i due piatti ormai freddi, sistema la vecchia casseruola, mentre nella sua mente passano velocemente le peggiori scene che un’immaginazione di madre possa concepire. Esce e va a sedersi sotto l’alberello vicino a casa. Da lì potrà spiare… Quando ad un tratto alle 15.50 le sembra di sentire un rumore, Non crede alle sue orecchie, viene dalla casa! – Sei tu Jakov? Jakov salta fuori tutto felice e grida a sua madre: – Mamma, mamma! Siamo andati in Cielo! Abbiamo visto il Cielo! – Il Cielo?!! No… non è possibile! Non posso credere che siate andati in Cielo. “Jakov , raccontaci…” chiedono i pellegrini. – La Gospa (Madonna) è venuta e ci ha portato con Lei. Vicka era con me, andate a chiederle, vi racconterà lei… – Vicka non si fa pregare due volte per raccontare il “suo viaggio nell’aldilà”: – Non ce l’aspettavamo – dice – la Gospa è venuta in camera mentre la mamma di Jakov ci preparava la colazione in cucina. Ci ha proposto di partire tutti e due con Lei per vedere il paradiso, il purgatorio e l’inferno. Questo ci ha molto sorpresi e in un primo momento né Jakov né io abbiamo detto di si. – Porta piuttosto Vicka con te – le ha detto Jakov – lei ha molti fratelli e sorelle, mentre io sono l’unico figlio di mia madre. – Infatti, dubitava che si potesse ritornare vivi da una simile spedizione! – Da parte mia – aggiunge Vicka , – mi dicevo – “Dove ci ritroveremo? E quanto tempo ci vorrà? “ Ma alla fine vedendo che il desiderio della Gospa era di portarci con se, abbiamo accettato. E ci siamo ritrovati lassù. – Lassù? – ho chiesto a Vickia, – ma come ci siete arrivati? – Appena abbiamo detto si, il tetto si è aperto e ci siamo trovati lassù! – Siete partiti con il vostro corpo? – Si, come siamo ora! La Gospa ha preso Jakov con la mano sinistra e me con la mano destra e siamo partiti con Lei. Per prima cosa ci ha mostrato il paradiso. – Siete entrati così facilmente in cielo? – Ma no! – mi ha detto Vickia – siamo entrati dalla porta. – Una porta come?- Mah! Una porta normale! Abbiamo visto San Pietro vicino alla porta e la Gospa ha aperto la porta… – San Pietro? Come era? – Mah! Come era sulla terra! – Cioè? – Circa sessanta, settant’anni, non molto alto ma nemmeno piccolo, con i capelli grigi, un po’ ricci, abbastanza tarchiato… – Non vi ha aperto lui? – No la Gospa ha aperto da sola senza chiave. Mi ha detto che era San Pietro, lui non ha detto niente, ci siamo salutati così semplicemente. – Non è parso sorpreso di vedervi? – No, perché? Capisci, eravamo con la Gospa. – Vicka descrive la scena come se si parlasse di una passeggiata fatta non più tardi di ieri, con la famiglia, nei dintorni. Non sente nessuna barriera fra “le cose di lassù” e quelle di quaggiù. E’ perfettamente a suo agio fra queste realtà. Stranamente non si rende conto che la sua esperienza rappresenta un tesoro per l’umanità e che il linguaggio del cielo così famigliare per lei, apre una finestra su un mondo completamente diverso per la nostra società attuale,per noi che siamo “non-veggenti”. – Il paradiso è un grande spazio senza limiti. C’è una luce che non esiste sulla terra. Ho visto tanta gente e tutti sono molto felici. Cantano, ballano… comunicano fra loro in un modo per noi impensabile. Si conoscono nell’intimo. Sono vestiti di lunghe tuniche e ho notato tre colori diversi. Ma questi colori non sono come quelli della terra. Assomigliano al giallo, al grigio e al rosso. Ci sono anche degli angeli con loro. La Gospa ci spiegava tutto. “Vedete come sono felici. Non manca loro niente”. – Vicka puoi descrivermi questa felicità che vivono i beati in cielo? – No non posso descriverla, perché sulla terra non esistono parole per dirlo. Questa felicità degli eletti, la sentivo anch’io. Non posso parlartene, non posso che viverla nel mio cuore. – Non hai avuto voglia di restare lassù e di non tornare più sulla terra? – Si! Risponde sorridendo. Ma non si deve pensare soltanto a se stessi! Sai la nostra più grande felicità è quella di rendere la Gospa felice. Noi sappiamo che vuole tenerci sulla terra ancora per un po’ di tempo per portare i suoi messaggi. E’ una grande gioia condividere i suoi messaggi! Finché ha bisogno di me, io sono pronta! Quando vorrà prendermi con sé sarò pronta ugualmente! E’ il suo progetto, non il mio… – I beati, potevano vederti anche loro? – Certamente ci vedevano! Eravamo con loro! – Come erano? – Avevano circa trent’anni. Erano molto, molto belli. Nessuno era troppo piccolo o troppo grande. Non c’erano persone magre o grasse o malate. Tutti stavano molto bene. – Allora perché San Pietro era più vecchio e vestito come sulla terra? – Breve silenzio da parte sua… la domanda non le era mai venuta in mente. – E’ così, ti racconto ciò che ho visto! – E i vostri corpi erano in cielo con la Gospa non c’erano più sulla terra, in casa di Jakov? – No, certo! I nostri corpi sono spariti dalla casa di Jakov. Tutti ci hanno cercato! E’ durato venti minuti in tutto. – Dopo il paradiso, la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E’ un luogo molto scuro e noi non potevamo vedere quasi niente perché c’era come un fumo grigio, molto spesso del colore della cenere. Sentivamo che c’era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto. Sentivamo anche delle specie di urti, come se persone si scontrassero. La Gospa ci diceva: “Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo”. Dopo il purgatorio – continua Vicka – la Gospa ci ha mostrato l’inferno. E’ un posto terribile. Nel mezzo c’è un gran fuoco, ma non come quello che conosciamo sulla terra. Abbiamo visto gente assolutamente normale, come quelli che si incontrano per la strada, che si gettavano da soli in quel fuoco. Quando ne uscivano assomigliavano a belve feroci che gridavano il loro odio e la loro ribellione e bestemmiavano… Era difficile credere che fossero esseri umani, tanto erano sfigurati, cambiati… Davanti a questo spettacolo eravamo spaventati e non capivamo come una cosa così orribile potesse succedere a quella gente. Fortunatamente la presenza della Gospa ci rassicurava. Abbiamo anche visto una ragazza molto bella gettarsi nel fuoco: dopo sembrava un mostro. La Gospa allora ci ha spiegato quello che avevamo visto e ci ha detto: – Quella gente è andata all’inferno di sua volontà. E’ una loro scelta, una loro decisione. Non abbiate paura! Dio ha donato a ciascuno la libertà. Sulla terra ognuno può decidersi per Dio o contro Dio. Certe persone sulla terra fanno sempre tutto contro Dio, contro la sua volontà, pienamente consapevoli: cominciano così l’inferno nel loro cuore; quando viene il momento della morte, se non si pentono, è lo stesso inferno che continua. – Gospa – le abbiamo allora chiesto – queste persone, un giorno, potranno uscire dall’inferno? – L’inferno non finirà, coloro che sono là non vogliono ricevere più niente da Dio, hanno scelto liberamente di essere lontani da Dio, per sempre! Dio non vuole forzare nessuna ad amarlo. – Allora chiedo a Vicka: – Se Dio ha il cuore buono, non gli importa lasciare che i suoi figli si perdano così, per sempre? Perché non mette una barriera davanti all’inferno, per esempio, o perché non prende nelle sue braccia tutti quelli che si apprestano a gettarsi nel fuoco per convincerli ad andare con lui invece che con Satana? – Ma Dio fa di tutto per salvarci! Tutto! Gesù è morto per ognuno di noi e il suo amore è grande per tutti. Ci invita sempre ad avvicinarci al suo cuore ma cosa può fare quando non si vuole accettare il suo amore? Niente! L’amore non si può imporre! – Alla fine la Gospa affida loro una missione:Vi ho mostrato tutto questo, perché sappiate che esiste e lo diciate agli altri. Come siete tornati a casa? – Nello stesso modo! Siamo ridiscesi attraverso il tetto e ci siamo ritrovati in camera di Jakov!
L’inferno dogma di fede ribadito a Medjugorje
Ai primi di novembre del 1981 alcuni veggenti hanno visto l’inferno; padre Bubalo rivolgendosi a Vicka: ad un tratto la Madonna è scomparsa e davanti a voi si è aperto l’inferno. L’avete visto tu, Jakov e Marija. Hai scritto che era spaventoso; sembrava un mare di fuoco; dentro c’era tanta gente. Tutti anneriti, sembravano diavoli. Affermi che nel mezzo hai visto una donnaccia bionda, con i capelli lunghi e le corna, e i diavoli che l’assalivano da tutte le parti. Era orribile e basta. Io ho descritto – spiega Vicka – come ho potuto; ma non lo si può descrivere. La Madonna, vi ha detto perché ve lo ha mostrato? Sì, sì; come no! Ce l’ha mostrato per farci vedere come stanno coloro che ci cadono…. Chi può pensare sempre a queste cose? Però non si può neppure dimenticare quello che abbiamo visto. Verso la metà di novembre 1981 Vicka e Jakov sono stati portati dalla Madonna in cielo. La Madonna “mentre ci mostrava il paradiso e l’inferno – racconta Vicka – guardava dove guardavamo noi. La Gospa ha prima mostrato il purgatorio e poi l’inferno. Dalle parole di Vicka si direbbe che i due veggenti siano stati “portati” all’inferno: Fuoco… diavoli… la gente bruttissima! – ripete Vicka -. Tutti con le corna e con la coda. Sembrano tutti diavoli. Soffrono… Dio ce ne preservi e basta. Solo che ho visto di nuovo quella donnaccia bionda e con le corna. Lei soffre in mezzo a quel fuoco; e i diavoli intorno a lei. Orribile e basta. La Madonna – chiede ancora p. Bubalo – quindi non vi ha proibito di raccontarlo? Non ce l’ha proibito; anzi, ci ha detto di raccontarlo. Più avanti Vicka aggiunge: Credo che sarebbe molto utile che gli uomini non si dimenticassero mai che, un giorno, saremo tutti giudicati da Dio. Esiste una differenza terribile tra il Paradiso e l’Inferno. Io l’ho vista. Che Dio ci salvi dall’Inferno! (da Mille incontri con la Madonna, Janko Bubalo, Ed. Messaggero, Padova 1985, pagine varie). Anche Jakov Colo dice di aver visto l’inferno: Ho visto una grande, grande fiamma e gli uomini dentro. Che faccia avevano questi uomini? Nera. Stanno nella fiamma e quando escono dalla fiamma diventano neri, cambiano. Non sono proprio uomini, sono tra uomini e bestie, una combinazione. E Maria cos’ha detto quando avete visto l’inferno? “Qui arrivano quelli che non hanno seguito la strada di Dio. A Marija Pavlovic è stato chiesto: La Madonna ha detto quando il Satana sarà schiacciato? A me no. Tu hai visto Satana? Sì, nell’inferno. Cosa fa? Alza il fuoco. Che faccia ha? Ha una faccia nera. A noi quando si è presentato, si è mostrato come una ragazza. L’abbiamo visto per un attimo, forse un minuto, come lo spezzone di un film. Era nera, con i capelli lunghi, l’aspetto trasandato, sembrava che sfuggisse una pietra che voleva raggiungerla; lei scappava. Satana fa paura oppure attira a sé? Sicuramente fa paura. Perché fa paura? Non so perché fa paura. Ha una faccia umana Satana? Sì, però spaventosa. Che colore ha la sua faccia? Piuttosto nera, che bianca. Da 12 anni di apparizioni di René Laurentin, stralciamo la parte di un’intervista che Marija rilasciò nel novembre 1986: Nostra Signora vi ha rivelato se un’anima del purgatorio può essere perduta ed andare all’inferno? No, una volta che essi sono in purgatorio, non possono andare che al Cielo. A vostro parere, le persone che costantemente vanno di male in peggio, o dal male al bene, e che tuttavia amano Dio, andranno all’inferno? Io non so. Quando un uomo muore, Dio gli concede delle grazie e benedizioni speciali per decidere egli stesso dove vuole andare. Dio gli concede un’immagine della propria vita e di ciò che ha fatto durante questa vita, e così gli concede la grazia di decidere dove andrà, secondo quale è stata la sua vita. Egli ha libera scelta. Questi raggiunge l’esperienza di alcuni morenti che vedono tutto il loro passato sfilare davanti ai loro occhi, istantaneamente, con un giudizio chiaro del bene e del male. Bene, voi volete evitare l’inferno ed andare al Cielo. Che cosa accade in quel caso. Dio ci concede delle grazie speciali per capire pienamente e rispondere così in tutta verità. Dunque, Egli vi concede molte grazie per dire: ‘Dio, io voglio il Cielo e voglio evitare l’inferno o il purgatorio” (come un siero della verità)? Sì, è così. Voi avete visto l’inferno, avete visto una ragazza che era vicino alle fiamme. Avete visto la sua figura? [Marija aveva parlato di questa ragazza prima dell’intervista registrata]. Noi l’abbiamo vista nell’inferno ed ella era tra le fiamme. Ella uscì ed aveva qualcosa di animalesco nella sua figura. Qualcosa di selvaggio. Nell’inferno, quando voi avete visto questa ragazza, Nostra Signora vi ha detto perché ella si trovava là? Ella non ce l’ha detto. È la sola persona che avete visto? No, c’era molta gente. Ma noi l’abbiamo notata perché si trovava tra le fiamme. Lei soffriva molto? Tutti coloro che sono nell’inferno correvano per evitare le fiamme. Essi soffrono moltissimo. Ma Dio concede a ciascuno la libertà di decidere dove andare. Queste persone avevano scelto l’inferno. Allora Dio non manda nessuno all’inferno, essi decidono per se stessi? Sì, noi siamo giudici della nostra vita. Quando avete visto l’inferno, avete visto altri dèmoni o Satana stesso? Io ho avuto una visione dell’inferno. Ma non mi trovavo lì. Sì, ma durante la vostra visione avete visto dei dèmoni o Lucifero? Noi non potemmo vedere Satana, ma Mirjana, un’altra veggente, che vive a Sarajevo, l’ha visto una volta […] come un bel giovane uomo. Mirjana era a casa sua e la sua porta era chiusa. Improvvisamente apparve un giovane uomo. Egli tentava di convincerla a rinunciare alle apparizioni, promettendole tutti i tesori del mondo se ella avesse rinunciato. Ma ella prese dell’acqua benedetta, si fece il segno della croce e lui sparì. Allora Nostra Signora apparve immediatamente e le parlò. Lei, dunque, si era resa conto che c’era il demonio? Sì. Le promesse di Satana erano vane o lui aveva veramente il potere di compierle? Lei ha pensato che aveva questo potere? Sì, sì, il demonio ha un grande potere. E questa fu una grande tentazione per Mirjana. Ella sentiva che le forze la stavano abbandonando. Così, ella è stata presa da una forte tentazione? Sì, molto grande. Ai veggenti è stato chiesto singolarmente: hai visto qualcos ‘altro oltre la Madonna e Gesù? Essi hanno risposto: Marija Pavlovic: Abbiamo visto il paradiso, il purgatorio e l’inferno, dove le persone soffrono e penano: è qualcosa di orribile. Vicka Ivanhovic: Abbiamo visto il paradiso e l’inferno: in mezzo c’è un gran fuoco, ma non c’è brace, niente. Solo le fiamme. Molte persone passano una dopo l’altra piangendo… Che Dio ce ne guardi! Ivanka Jvankovic:… l’inferno e il cielo. Mirjana Dragicevié: Sì, ho visto una volta il diavolo. Aspettavo la Madonna e proprio nel momento in cui avrei voluto fare il segno della croce, mi è apparso lui al suo posto. Allora mi sono spaventata. Lui mi ha promesso le cose più belle del mondo, ma io ho detto: No! Allora è scomparso d’un tratto ed è apparsa la Madonna. Mi ha detto che lui tenta sempre di distogliere il vero credente dalla giusta strada.
Santa SUOR FAUSTINA KOWALSKA
Dal suo diario apprendiamo quanto segue… 20.x.1936. (II° Quaderno)
Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. E un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; laterza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. Queste sono pene che tutti i dannati soffrono insieme, ma questa non è la fine dei tormenti. Ci sono tormenti particolari per le varie anime che sono i tormenti dei sensi. Ogni anima con quello che ha peccato viene tormentata in maniera tremenda e indescrivibile. Ci sono delle orribili caverne, voragini di tormenti, dove ogni supplizio si differenzia dall’altro. Sarei morta alla vista di quelle orribili torture, se non mi avesse sostenuta l’onnipotenza di Dio. Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. Scrivo questo per ordine di Dio, affinché nessun’anima si giustifichi dicendo che l’inferno non c’è, oppure che nessuno c’è mai stato e nessuno sa come sia. Io, Suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. Ora non posso parlare di questo. Ho l’ordine da Dio di lasciarlo per iscritto. I demoni hanno dimostrato un grande odio contro di me, ma per ordine di Dio hanno dovuto ubbidirmi. Quello che ho scritto è una debole ombra delle cose che ho visto. Una cosa ho notato e cioè che la maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno. Quando ritornai in me, non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderTi col più piccolo peccato.
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