Padre Livio intervista al veggente Jakov Colo; fra i tanti temi toccati, riportiamo una parte centrale dedicata ai giovani.
Ecco il testo:
Senti, a tanti giovani che sono lontani da Dio, a tanti giovani che, per esempio, vanno al sabato sera in discoteca e arrivano a casa al mattino della domenica, restando poi a letto fino alla sera senza mai andare alla Messa, che vengono a casa scontenti e sentono la nausea e il vuoto della vita, tu a questi giovani che cosa diresti?
JAKOV: Ma potrei raccontare loro la mia esperienza, così come ho fatto qui questa sera: cioè che l’unica gioia e l’unica pace che esistono al mondo vengono solo da Dio. Però vorrei richiamare anche i genitori alle loro responsabilità, perché se un giovane di quindici, sedici o diciassette anni resta fuori tutta la notte e poi lo lasciano a dormire tutto il giorno, questo dipende anche dai genitori. Tante cose dipendono dall’educazione dei genitori.
Non c’è dubbio. Ma senti: se uno dei tuoi figli, un domani che avesse diciotto anni, uscisse il sabato sera e rientrasse la domenica mattina, tu che cosa faresti?
JAKOV: Non lo lascerei mai!
No? Che cosa faresti? Lo sbatteresti fuori casa?
JAKOV: Ah sì!
Insomma, quando è necessario ci vuole il polso fermo dei genitori.
JAKOV: Ma sicuramente. Con i miei figli ad esempio io ho incominciato a far conoscere loro i valori della vita e non credo che cadranno in questa tentazione. Però, chissà che cosa potrà succedere nella vita. Non possiamo mai essere sicuri. Però se uno dei miei figli insistesse su quella strada, andrei a cercare un altro aiuto, fino a lasciarlo fuori casa se fosse necessario, perché lui deve capire che quello che tu gli chiedi è giusto.
Il metodo di suor Elvira insomma.
JAKOV: Anche.
Senti, Jakov, la Madonna invita i giovani a scoprire la grandezza e la bellezza della vita. Come possiamo fare per aiutarli?
JAKOV: Possiamo aiutarli come ho detto prima con la nostra testimonianza, ma anche con la preghiera. Con la preghiera possiamo fare tutto. Pregare per i nostri giovani, essere di esempio ai nostri giovani, affinché anche loro possano vedere in noi quella bellezza di Dio.
Qui in Italia c’è un fenomeno strano. Da noi molti giovani hanno paura di sposarsi, non escono di casa e rimangono nella famiglia di origine fino a quarant’anni. Tu, invece, hai solo ventotto anni e hai già una famiglia con tre bambini. Come mai, a tuo parere, c’è una così grande incertezza?
JAKOV: Penso che oggi, purtroppo, due persone hanno paura di legarsi veramente, di condividere anche i momenti difficili, oltre ai momenti di gioia. Hanno proprio paura! Oggi purtroppo mettiamo le condizioni su tutto. Per esempio, facciamo un figlio quando abbiamo la casa, quando abbiamo trovato il lavoro, quando abbiamo viaggiato: allora vogliamo un figlio. Non quando Dio lo vuole. Per noi tutto deve essere programmato. Ma questa non è vita! Non dobbiamo avere paura di legarci insieme, di formare nuove famiglie e di formare nuovi cristiani.
(Intervista andata in onda su Radio Maria il 24 Settembre 1999)
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