La Madonna a Medjugorje ci invita a diventare santi
“Coraggio figlioli! Ho deciso di guidarvi sulla via della santità. Rinunciate al peccato e incamminatevi sulla via della salvezza, la via che ha scelto mio Figlio. Attraverso le vostre tribolazioni e sofferenze Dio troverà per voi la via della gioia. Perciò, figlioli, pregate. Noi vi siamo vicini col nostro amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” (Medjugorje – 25 Marzo 2006)
Riflessione sul messaggio dato a Medjugorje – La Vergine Maria, come vera Madre, di solito comincia i suoi messaggi rivolgendosi a noi con le parole “Cari figli”; il messaggio di oggi invece comincia con “Coraggio figlioli”.
La Madre vuole incoraggiarci, vuole svegliare, incitare i suoi figli sulla via della santità, come se volesse dirci: “Figlioli, non abbiate paura, non abbiate paura a desiderare di diventare giorno per giorno più santi e di camminare sulla via della santità; non abbiate paura dei vostri peccati, delle vostre debolezze, perché Dio è più forte di tutto ciò che vi impaurisce”.
LEGGI ANCHE: Medjugorje. L’appello: ‘Pregate per la pace e testimoniatela..’
La Madonna non si accontenta della nostra mediocrità. Ogni cristiano è chiamato alla santità, non soltanto alcuni che sono prescelti, così come pensiamo noi. La vergine Maria ci ricorda la Sacra Scrittura perché non la dimentichiamo. San Paolo dice: “Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione” (1^ Tess. 4,3). Anche nella lettera agli Efesini, dice: “In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità” (Efes. 1,4).
La Madonna è radicale con noi, come è radicale Gesù quando dice: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt. 5,48). Ci può sembrare che Maria sia troppo radicale ed esigente con noi. Non dobbiamo spaventarci, dobbiamo credere ed osare a credere in Dio, al quale tutto è possibile. A Dio è possibile anche farci santi se glielo permettiamo e se siamo umili nel credere che Lui lo può fare. Colui che pensa di non poter diventare santo è un orgoglioso. L’orgoglio consiste nel pensare che possiamo diventare santi soltanto con le nostre forze. Per diventare santi occorre l’umiltà. L’umile è colui che, come un bambino, permette che Dio lo faccia santo. L’umile è colui che si abbandona a Dio e permette che Dio lo faccia come lo ha pensato e come lo ha immaginato. Questa è umiltà. Non siamo capaci di diventare santi con le nostre forze: l’unica cosa che ci rimane è abbandonarci a Dio.
Noi non salviamo il mondo, ma lo salva Dio attraverso di noi. Io non posso diventare santo e farmi santo con le mie forze, ma Dio lo può. A me spetta di permetterglielo. Qui ci vuole l’umiltà; e sono meravigliose le parole di Gesù quando dice: “A colui che crede tutto è possibile”. Ciò significa che, se credo di poter diventare santo, allora lo diventerò. D’altra parte noi poniamo ostacoli a Dio perché crediamo che possiamo essere soltanto cristiani un po’ migliori e nient’altro. In altre parole, noi siamo aperti a Dio soltanto per questo “poco”. La volontà di Dio è invece la nostra santificazione. Ci chiediamo: perché non siamo santi? Perché questa non è la nostra volontà; perché abbiamo una diversa opinione di noi stessi. Viviamo in questo mondo segnato dal peccato e in questo mondo nessuno di noi può dire che è senza peccato.
Ognuno di noi ha bisogno di purificarsi. Come ogni mattina abbiamo bisogno di lavarci, così abbiamo bisogno di lavare la nostra coscienza dai peccati. Il credente è colui che riconosce questa realtà. Ad ognuno di noi è difficile riconoscere che abbiamo peccato. Abbiamo paura che, con il riconoscimento dei propri peccati, perderemo la dignità; ma la verità è che soltanto coloro che riconoscono e confessano i propri peccati diventano puri. La prima lettera di Giovanni ci insegna che siamo nella luce quando vediamo e confessiamo i propri peccati (cfr 1^ Giov. 1,8). Riconoscere i peccati significa riconoscere la verità di noi stessi. Quando riconosciamo la verità di noi stessi, entriamo in Colui che è verità e diventiamo puri. I peccati non si possono diversamente distruggere se non riconoscendoli; e così, nel sangue di Gesù, saranno distrutti. Dobbiamo riconoscere i peccati. Come dice la vergine Maria in questo messaggio:
“Rinunciate al peccato e incamminatevi sulla via della salvezza, la via che ha scelto mio figlio Gesù”. Su questa via ci aiuta la preghiera come il mezzo più forte che esiste, perchè ci lega a Dio. Nella maggioranza dei suoi messaggi la vergine Maria, come Madre, ci invita alla preghiera e in questo messaggio ci assicura, ci incoraggia dicendo: “Le vostre tribolazioni e sofferenze, se sono vissute in Dio, non sono inutili. Ogni tribolazione, ogni sofferenza vostra vissuta in Dio, alla fine sarà da Lui guidata e trasformata in gioia, quella gioia che può donare solo Dio, solo mio Figlio”. Maria e Gesù ci sono vicini. La Madre non si può mai dividere dal Figlio, sono con noi come sicurezza e incoraggiamento per la nostra vita. Così la vergine Maria alla fine di questo suo messaggio ci dice: “Noi vi siamo vicini, io e il mio Figlio vi siamo vicini, col nostro amore”.