La Madonna nel messaggio del 28 marzo ha detto così: «Nella preghiera avrete la gioia più profonda», ma nella preghiera nella quale incontrate il Signore.
La preghiera è un incontro col Signore che parla a noi, che ci guida, che ci dà luce, che ci salva. Il Signore che si è presentato come Padre e Gesù Cristo come nostro fratello, come nostro amico. Nell’incontrarci con Lui dobbiamo avere una gioia più profonda e nessuno di noi ha niente contro questa gioia profonda.
Dobbiamo domandarci: come pregare, come incontrare questo Padre, questo amico, questo fratello? Dio si è rivelato in Gesù Cristo. La Madonna ha detto anche un’altra cosa prima: «Pregate col cuore», cioè non solo ripetere con le parole qualche cosa.
Un esempio: in una cucina si possono trovare tutti i cibi, ma si può morire di fame se non si mangia bene o se non si mangia.
Tanta gente prega, ma non sente questa gioia, questa pace profonda.
Perché? Dobbiamo dire: non prega come dovrebbe pregare, non incontra il Signore come si deve incontrare per avere questa gioia.
Se volete incontrare qualcuno dei vostri amici, dovete cercarlo, dovete avere tempo per parlare con lui, dovete aver tempo per sentirlo. Se volete incontrarvi bene occorre preparare una situazione in cui non sarete disturbati. Se non si ha il tempo, se non si cerca l’incontro, se non si cerca di sentire l’altro, se non si cerca di dire qualcosa all’altro, non è possibile un incontro anche a livello umano.
E la stessa cosa si deve dire, io credo, anche per la preghiera, se avete deciso di pregare.
Se avete deciso, secondo quello che domandava la Madonna, dovete prepararvi, cioè trovare un tempo, prendere un tempo in cui potete essere solo per Dio, dove il telefono non può disturbarvi, né la moglie…, un angolino della vostra casa e dire: questa mezz’ora è solo per la preghiera.
Trovare il tempo, il luogo e cominciare come si può.
Io dico di cominciare come potete. La Madonna all’inizio ha chiesto: Credo, sette Padre Nostro e il digiuno (un giorno di digiuno). Sono le cose concrete e semplici per cominciare. E tutti coloro che hanno cominciato così, trovando ogni giorno un po’ di tempo per la preghiera, hanno potuto imparare a pregare.
Così come quando abbiamo cominciato a pronunciare le prime parole con la mamma. Si deve cominciare come si può e continuare nella situazione, sempre.
Cercare tempo, luogo, cercare di sentire l’altro e cercare anche di parlare all’altro. In queste condizioni concrete, si può approfondire la propria preghiera e si può, di giorno in giorno, sentire una disposizione a pregare. Non dire solo: «voglio pregare», e non cercare questo metodo. La stessa cosa vale se uno dice: voglio essere medico e non vuol studiare. Noi ridiamo un po’…
Come vuoi la gioia e la pace profonda e non vuoi i mezzi? Come vuoi pregare se non preghi? Come vuoi incontrare il Signore se non cerchi di compiere queste condizioni? Un’altra cosa: abituarsi.
Voi dite: l’appetito viene mangiando, e io dico: anche pregando viene la preghiera e digiunando viene il digiuno. Non saper pregare come ha pregato San Francesco non significa che non devo cominciare.
È questo il cammino che la Madonna domanda a noi.
Ad esempio se sei distratto, vai con questa distrazione alla preghiera.
Il primo concreto avvio era sette Padre Nostro, molto semplice. Nell’agosto dell’anno scorso la Madonna ha domandato il Rosario intero. Il Rosario è una preghiera ripetitiva, ma una preghiera anche ritmica, meditativa e biblica. E questa preghiera la potete pregare nelle famiglie anche con i bambini.
Alcune cose si possono cambiare: un po’ di silenzio, qualche canto, qualche esclamazione, qualche preghiera spontanea e poi ripetere Ave Maria, Ave Maria…
E io dico: se vi succede, come a San Francesco, cominciando il Padre Nostro di restare tutta la notte ripetendo solo «Padre Nostro» e sentite come San Francesco il dolce nella bocca e nel cuore, anche se non avrete pregato nessuna Ave Maria, avrete seguito la Madonna…
Non si tratta di dire: ho pregato centocinquanta Ave Maria. Si deve cominciare a pregare col cuore e questo si impara, poco a poco, passo per passo, ogni giorno. Se avete un giorno stressato, affaticato, naturalmente la preghiera non può essere come un giorno in cui non siete affaticati: la preghiera deve essere come potete, come permette il vostro cammino. La preghiera è espressione della nostra anima nella quale cresce la gioia, l’amore, la riconciliazione. Ma si deve ogni giorno, come si può, continuare e continuando avrete la gioia e potrete pregare col cuore, con una gioia più profonda. Con la preghiera è collegato molto il digiuno che ha un’altra funzione: liberarci dalla materia, dalle preoccupazioni angosciose. E il digiuno ci apre, apre anche il nostro corpo, alla Parola. La Parola può meglio, più facilmente incarnarsi, diventare carne nel nostro corpo se digiuniamo. Noi sappiamo tutti che cosa dobbiamo fare (non abbiamo bisogno delle apparizioni): amare.
Se cominciamo a digiunare il Signore può purificarci passo per passo.
E questa purificazione è una possibilità della Parola di incarnarsi nella nostra anima, nei nostri sentimenti. Noi siamo chiusi. Digiunando, passo passo, ci prepariamo per dire il nostro « sì », come la Madonna, perché la parola dell’amore e della pace possa incarnarsi, prender forma.
Digiunando e pregando diventiamo sempre più vicini al Signore e così siamo più vicini alla pace, all’amore, a ciò che è domandato dalla Madonna.
Come la Madonna ha molta pazienza con noi, così noi dobbiamo aver pazienza con noi stessi e con gli altri. Alcuni hanno raccontato: adesso troviamo più facilmente il tempo per il Rosario intero che all’inizio per il Credo e sette Padre Nostro. La Madonna guida passo per passo e così vuole che non facciamo forza agli altri e a noi stessi.
Vedere che cosa posso fare oggi e continuare. Ma sempre continuare, ogni giorno.
Preghiera e digiuno sono solo i mezzi per prepararsi, per accettare la grazia della pace, della fede e dell’amore. Lo scopo del digiuno e della preghiera non si trovano nel digiuno e nella preghiera: noi non preghiamo per perdere il tempo, non digiuniamo per avere fame.
Questi sono mezzi per noi, per incontrare Qualcuno, per sentirlo, per poter avere la Sua Parola per noi. (Fonte medjugorje.altervista.org)
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