Un racconto di Padre Amorth da leggere assolutamente
Uno degli Esorcismi più famosi è quello che liberò dal Demonio i due fratelli Burner, Teobaldo di 10 anni e Giuseppe di 8. Abitavano a Illfurt, un villaggio dell’Alsazia.
Non si contano i fenomeni strani legati a loro. Coricati sul dorso, si voltavano e rivoltavano per ore, con la velocità di una trottola e senza poi sentire stanchezza. Parlavano molte lingue e dialetti, preannunciavano eventi futuri, annunciavano fatti lontani. Talvolta, il loro corpo si gonfiava in maniera smisurata, per cui diventavano furiosi.
Se qualcuno avvicinava loro un oggetto sacro [un crocifisso, una medaglietta, una corona del Rosario] , si arrabbiavano da forsennati. In compenso, pronunciando vicino a loro i nomi di Gesù e di Maria, tremavano come foglie al vento.
Durante un Esorcismo fu chiesto loro: “Che cosa odiate di più, voi Demoni, dei Cristiani?” – “La devozione alla Grande Signora”, fu la risposta. – “E che cosa vi fa più paura, nelle case dei Cristiani?” – “L’immagine della Grande Signora”. E ancora: “Contro chi non potete fare nulla di male?” – “Contro i devoti della Grande Signora che invocano il suo nome”.
Il Vescovo di Strasburgo, mons. Raess, al corrente dei fatti, rimaneva incredulo e lasciò passare cinque anni prima di autorizzare gli Esorcismi su queste creature. Il primo fu fatto a Teobaldo. Portato a forza in una Cappella e tenuto fermo da tre uomini, si dimenava come un forsennato. L’esorcista, Padre Souquat, recitò le preghiere prescritte e poi iniziò l’interrogatorio.
“Ti ordino – ingiunse – in nome di Dio, dimmi chi sei!” – “Che te ne importa, cornacchia?”, fu la risposta poco elegante del Diavolo, che aggiunse: “Lo dirò a chi vorrò!”. L’esorcismo continuava: “Ti ordino, Satana, esci da questa creatura!” – “Non posso; la mia ora non è ancora giunta”. Dopo tre ore, l’esorcista, madido di sudore, interruppe e rinviò il seguito dell’Esorcismo al giorno dopo. Terminate le preghiere del Rituale, riprese l’interrogatorio: “Ti ordino, in nome della Chiesa Cattolica, in nome di Dio e nel mio nome di ministro di Dio: dimmi quanti siete!” – “Cosa te ne importa, ignobile zucchetto!”. – “Ritorna all’Inferno, dove il tuo posto è sempre pronto…” – “La mia ora non è venuta. Non me ne vado!”.
Il Padre Souquat prese in mano una statuetta della SS. Vergine e ricominciò a ordinare al Diavolo: “Allontànati, spirito immondo, dalla vista dell’Immacolata! Parti al più presto”. Il Demonio gettò allora un grido e poi gemette: “Adesso sono costretto a cedere”. Il fanciullo si contorse come un serpente e poi cadde a terra come morto. Il Demonio era fuggito. Senza difficoltà il povero bambino si risvegliò e si guardò attorno. La madre piangeva commossa e accompagnò a casa il figliolo liberato.
Poi fu la volta di Giuseppe. Fissato il giorno, si procedette all’Esorcismo.
Durante la Messa il fanciullo gridò: “Io non partirò!”. Si ripeterono più volte le formule di Esorcismo, per circa tre ore. Alla fine l’esorcista esclamò: “In nome di Maria Vergine Immacolata, ti ordino di abbandonare questo fanciullo!” . E il Demonio cedette: “Adesso bisogna che io me ne vada…”. Dopo alcune convulsioni, il piccolo Giuseppe si calmò; per un po’ rimase immobile, poi, come svegliandosi dal sonno, si dimostrò sbalordito di trovarsi in quel luogo e con quelle persone. La commozione e la gioia dei presenti si può ben immaginare.
Si volle che questi fatti straordinari venissero ricordati. A Illfurt, in un giardino di fronte alla casa dei Burner, è stata innalzata sopra una colonna di granito una statua dell’Immacolata in bronzo dorato, alta 10 metri. Alla sua base un’iscrizione recita: “A perpetuo ricordo della liberazione dei due fanciulli indemoniati Teobaldo e Giuseppe Burner, dovuta all’intercessione della Beata Vergine Immacolata, nell’anno del Signore 1869”.
Fonte: Mensile mariano “Madre di Dio”