La libanese Sana Nassar è stata per la prima volta a Medjugorje nel 1986, quando era ancora una teenager. Dieci anni dopo ha fondato l’Associazione “Friends of Mary Queen of Peace” (“Amici di Maria Regina della pace”). I libanesi in patria e nel mondo conoscono Medjugorje grazie a questa Associazione. Sana ha testimoniato ai giovani la sua prima venuta a Medjugorje: “Non credevo in Dio, e venire a Medjugorje non era nei miei progetti. Mi trovavo in viaggio con due amici e loro mi hanno detto che la Madonna stava apparendo in un piccolo villaggio di nome Medjugorje, e che stava dando ai veggenti un messaggio di pace per il mondo intero. Sul momento questo mi è sembrato risibile ed un po’ ingenuo, ma d’altra parte mi interessava ed era di strada. Cercavo Dio e mi domandavo perché esistessi e quale fosse il senso della mia vita”. Sana ha poi aggiunto che, in origine, il programma prevedeva che avrebbero trascorso una sola notte a Medjugorje, per poi proseguire. “Il villaggio sembrava totalmente vuoto, erano tutti in chiesa. Perciò non mi restava che andare in chiesa con i miei amici. C’era molta gente là, erano tutti inginocchiati in silenzio e ad occhi chiusi. Mi sono inginocchiata anch’io, ed in quel momento ho sentito la presenza di Dio e la mano della Madonna sulla mia testa. In un attimo ho ricevuto il dono più grande della mia vita, ho ricevuto le risposte a tutte le mie domande. Sì Dio esiste, Dio ci ama! Quel senso di fede, di speranza e di sicurezza ha improvvisamente preso il sopravvento su qualunque riflessione ed analisi. La cosa migliore che mi è capitata, è accaduta quando ho cominciato a credere nell’esistenza del Cielo. Ho cominciato a credere, e credo tuttora, che siamo creati per la felicità. Avevo sempre pensato che, per andare in Cielo, dovessimo soffrire ma, a Medjugorje, ho imparato che siamo creati per la felicità, come ha detto la Madonna in uno dei suoi messaggi. Ho chiesto allora ai miei amici di lasciarmi a Medjugorje. Così ho passato qui otto giorni di solitudine, che sono stati i più felici della mia vita. Non conoscevo nessuno. Camminavo tutto il giorno, nell’attesa del programma serale. Durante quelle giornate ho anche letto un libro su Medjugorje, ed ho così imparato i cinque desideri espressi dalla Madonna: Rosario, Santa Messa, Bibbia, digiuno e Confessione”. Una volta tornata a casa, Sana ha dato inizio ad un gruppo di preghiera all’interno della sua famiglia, anche se prima di allora essa non aveva mai pregato insieme: “Ho cominciato a vivere ogni giorno i desideri della Madonna. A casa pregavo la Madonna di aiutarmi a trovare la mia missione. A un certo punto ho capito che la mia vera missione era quella di offrire il mio contributo per risolvere quelle povertà spirituali che anch’io avevo personalmente sperimentato. È qui che ha cominciato a fiorire la missione dell’Associazione “Amici di Maria Regina della pace”. Il primo gruppo, che ho portato a Medjugorje nel 1996, era composto da trenta persone, che in realtà erano il mio gruppo di preghiera, formato dalla mia famiglia e dai miei amici più cari. Prima di allora nessuno in Libano aveva mai sentito parlare di Medjugorje”. Sana ha detto di aver portato dal Libano a Medjugorje in questi anni complessivamente più di settantanovemila persone, oltre a più di quattrocento sacerdoti e diciannove Vescovi: “Non ero preparata a una cosa del genere, è semplicemente successo. I frutti di Medjugorje in Libano sono immensi. Ci sono centinaia di guarigioni fisiche e spirituali, conversioni e vocazioni religiose e sacerdotali”. Sana ha poi aggiunto: “Oggi vedo con chiarezza che tutto questo era nel progetto della Madonna. La nostra Associazione è un’organizzazione no profit, formata da volontari. La nostra missione non è solo quella di guidare pellegrinaggi a Medjugorje, ma anche quella di tradurre e diffondere il messaggio della Madonna in ventiquattro paesi arabi e di offrirlo a tutte le persone di lingua araba nel mondo intero. Inoltre traduciamo in arabo opere di carattere spirituale e teniamo conferenze in tutto il Libano, in cui oggi esistono centinaia di gruppi di preghiera. Ci occupiamo anche di opere umanitarie nel nostro paese e realizziamo programmi televisivi e documentari su Medjugorje”.
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