Jim Caviezel, famoso attore di Hollywood per il ruolo di interprete principale nel film La Passione di Cristo di Mel Gibson, si è convertito grazie ad un incontro col veggente di Medjugorje Ivan Dragićević mentre stava girando in Irlanda il film Il conte di Monte Cristo. Spinto dal desiderio di sua moglie Kerry che aveva già conosciuto Medjugorje, Caviezel voleva assistere ad un incontro di preghiera con Ivan che si teneva nelle vicinanze del luogo delle riprese, ma gli impegni non l’hanno permesso. In suo aiuto sono venute le condizioni atmosferiche: le abbondanti piogge hanno interrotto le riprese e Caviezel con la moglie ha potuto incontrare Ivan ed essere presente nel momento dell’apparizione della Gospa, cosa che gli ha cambiato la vita.
Ecco quanto ha dichiarato Jim Caviezel in una intervista: «Ho sentito parlare per la prima volta di Medjugorje quando facevo la quinta o la prima media. Prima si diceva che era come le apparizioni di Fatima, Guadalupe, Lourdes, ma subito dopo si disse che il vescovo aveva dichiarato che non fossero vere. Come cattolico devoto, ho accettato quello che lui diceva. Molti anni dopo ho conosciuto mia moglie, ci siamo sposati e dopo alcuni anni lei si recò a Medjugorje. Mentre lei era lì, io ero in Irlanda a girare il film Il conte di Monte Cristo. Mi telefonò in Irlanda; sentii la sua voce diversa, ma subito pensai: “Chi sono io per interferire nella tua esperienza spirituale?” Mi disse che Ivan Dragicevic sarebbe venuto in Irlanda… Sono andato con lei varie volte e una volta, durante un’apparizione, ho sentito una presenza fisica. Ivan mi ha detto due cose che mi hanno colpito molto: “Jim, l’uomo trova il tempo per quello che ama”, e “l’uomo non trova il tempo per Dio perché non lo ama”. Poi mi ha parlato di come pregare col cuore. Per me è stato come l’inizio di una missione: pregare sempre col cuore».
Sua moglie come aveva incontrato Medjugorje? Kerri Caviezel così racconta: «Io facevo la seconda media quando il nostro sacerdote ci fece vedere un film nel quale comparivano i ragazzi durante le loro apparizioni. Ci fu detto che era tutto vero. Eravamo in una comunità cattolica mista nella quale c’erano soprattutto croati ed italiani. Mia nonna è al cento per cento croata. Non mi sembrava difficile credere. Dovevo avere quindici anni quando venni qui. Appena arrivata, mi accorsi subito che era tutto vero, per quello che provavo nel cuore. Non ho visto segni, né nulla di simile; sebbene sia stata sempre cattolica, nella confessione non ho mai provato nulla di simile a quello che ho avvertito qui. E´ stata un´incredibile guarigione spirituale!».
Come ha ottenuto il ruolo di Gesù nel film La Passione di Cristo di Gibson? Ha solamente spedito a Gibson una busta con dentro il suo biglietto da visita ed un rosario di Medjugorje. Nel periodo della registrazione di The Passion ha digiunato molto, si è confessato e comunicato regolarmente, ha letto costantemente i messaggi e ha pregato ogni giorno il Rosario. Caviezel si è recato a Medjugorje diverse volte. Nel dicembre del 2003 ha organizzato presso il “Villaggio della Madre” una presentazione privata della versione non ancora ultimata della Passione di Cristo.
A proposito dell’esperienza del ruolo di Gesù Cristo nel film così ha detto: «Sono arrivato a questa parte attraverso Medjugorje, attraverso la Madonna. Durante la preparazione ho utilizzato tutto quello che Medjugorje mi ha insegnato. Mel Gibson ed io siamo andati a Messa insieme tutti i giorni. I giorni nei quali non potevo andare a Messa, facevo la comunione. All´epoca sentii dire che il Papa si confessava tutti i giorni e pensai che anch’io dovevo confessarmi più spesso. Non volevo che Satana potesse esercitare un controllo su quello che facevo. Pecchiamo con le opere, ma anche con le omissioni. Il mio peccato di omissione continuo è quello di non amare a sufficienza. Così la confessione era la preparazione all’eucarestia. Ivan Dragicevic e sua moglie Laureen mi hanno dato un pezzettino di Croce. La porto sempre con me. Proprio per questo sui miei vestiti è stata realizzata una speciale tasca. Porto con me anche le reliquie di Padre Pio, S. Antonio di Padova, S. Maria Goretti e S. Denis, santo protettore degli attori. Ho anche digiunato. Leggo sempre i messaggi. Ogni giorno mi vedevano col rosario in mano».
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